François Lenormant e la Basilicata.
La Basilicata e’ stata terra di conquista non solo in epoca classica, ma anche da parte di numerosi greci che qui v’insediarono le antiche colonie quali Herakleia e Metaponto. Ricordiamo François Lenormant, archeologo, studioso della lingua assira. Vissuto tra il 1837 ed il 1883, fonda nel 1875 con il suo amico, il barone de Witte, la “Gazzette archéologique” inoltre produce numerosi testi scientifici riguardanti la numismatica, l’archeologia della Grecia, la storia e gli avvenimenti della Siria, inoltre sul vulcano di Santorino, la storia d’oriente. Parigino, lo studioso decide d’intraprendere un viaggio attraverso la Basilicata, da qui la descrizione del viaggio in un reportage dal titolo “A’ travers l’apulie et la lucanie“nel 1881 visita Metaponto, il luogo si presenta, all’epoca, acquitrinoso e stagnante, a regnare non solo il latifondo ma la malaria. Visita il tempio dorico dedicato alla dea Hera, meglio noto come Tavole Palatine. Successivamente di reca anche nell’antica colonia di Herakleia, Policoro. Lenormant si sofferma sull’analisi della società contadina e scrive”l’agricoltore è qui un soldato, che ingaggia un regolare combattimento contro le ostili influenze della natura; e non passa giornata senza che qualcuno dei lavoratori non cada per non rialzarsi sul campo stesso ch’egli miete, fulminato dalla febbre palustre o colpito dalla insolazione. Lascio immaginare quali sono i danni della malaria, quando la sera dopo una penosa giornata, i contadini mal nutriti, bagnati di sudore, non hanno per coricarsi che dei capanni mal chiusi o delle tettoie di fogliame, ove prendono liberamente il freddo della notte e le umide esalazioni delle paludi“. Cicerone affermava che “non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza “ la testimonianza dell’archeologo ha contribuito a fornire notizie preziose su tanti monumenti presenti sul territorio lucano. A noi il compito di valorizzarli ancora affinché possano diventare una fonte pulita ed inesauribile anche dal punto di vista turistico.