Attualità

L’ALGORITMO DELLA SCRITTURA

Certamene sarà capitato a tutti di osservare le variazioni grafologiche che i nostri scritti hanno subìto nel corso degli anni. La metamorfosi della scrittura nel tempo è una narrazione storica: tutto il nostro vissuto è trascritto come una pellicola di un film nella nostra grafia. Nulla o quasi sì può dedurre dalla scrittura dei bambini nel primo anno della scuola primaria in quanto, sovente , copiano un prototipo calligrafico. A partire dal secondo anno, è  possibile considerare solo la larghezza tra parole, in  terza, iniziano  ad evidenziarsi la tenuta del rigo, la chiarezza, la concisione e la contorsione degli assi delle parole, nelle classi quarta e quinta si può pensare all’esame grafologico di altri segni perché il bambino è quasi arrivato alla spontaneità grafica.Nei ragazzi della scuola secondaria di I grado compaiono segni grafologici personali dai quali è possibile capire come avvengono le relazioni con il mondo circostante. L’ingresso nella scuola secondaria di II grado segna dal punto di vista grafologico la libera espressione della loro personalità:lo scheletro della scrittura si irrobustisce e si armonizza nelle istanze freudiane dell’ES,dell’IO e del SUPER IO. Per chiarire questo concetto, facciamo uno “zoom”… Il bambino lascia una traccia di sé con un semplice scarabocchio il quale favorisce lo sviluppo della creatività e monitora i movimenti della mano e delle dita. Gli scarabocchi e, successivamente  i disegni sono una “password”,una comunicazione in codice adottata inconsciamente dal bambino per farsi capire dai grandi. La simbologia presente nei disegni dei bambini non può essere “presa alla lettera”, ma va inserita in un’osservazione più ampia.Intorno al secondo anno di vita, il  bambino tende a preferire una mano rispetto all’altra (in questo, mai  va corretto!).Attraverso un’attenta lettura dei segni, si potrà accedere al “portale” emotivo dell’universo dei piccoli: si possono “spiare” il carattere,le ansia,le paure,le gelosìe non manifeste verso i fratelli e i conflitti. Le  modalità di lettura filtrano attraverso l’osservazione certosina di alcuni elementi quali: lo spazio occupato, la  forma dei tratti, l’intensità della pressione e la scelta dei colori. Non Suggerite ai Bambini il Soggetto da Disegnare e Non Imponete Loro un Modello da Copiare: “LASCIAMOLI  LIBERI DI INTERPRETARE IL MONDO INEFFABILE VISTO DAI  LORO OCCHI E IN QUELLO DEI SOGNI”… Entriamo in punta di piedi nel “laboratorio delle emozioni” dei bambini in eta’ prescolare dove la scelta del colore è inconscia e serve a esprimere gli stati d’animo del momento più che gli elementi disegnati. In questo disegno notiamo che i colori predominanti sono quelli freddi, indice di timidezza; i tratti angolosi indicano introversione, così come il foglio scarsamente riempito. La traccia marcata e le braccia aperte denotano una forte vitalità… “HO  PASSATO  TUTTA  LA VITA  A  CERCARE  DI  DISEGNARE  COME  UN  BAMBINO”… PICASSO


Rosanna Travascia