L’arte che immortala l’anima …

Esistono luoghi lontani in cui si crede che una fotografia possa intrappolare l’anima. Sembra assurdo ma, alle volte, accade. In questo caso il soggetto immortalato, nella straordinaria foto di Alessia Pica (106 Express) comunica la grande passione nei confronti di chi studia una tra le bevande più antiche nella storia dell’uomo: il vino. 
La vite selvatica appare 2,58 milioni di anni fa nel continente europeo.
Le attestazioni archeologiche ci riconducono a 4.000 anni prima di Cristo, in Armenia, luogo di rinvenimento di un’antica cantina, la più antica. Il vino è menzionato anche nella Genesi, dopo il Diluvio Universale allorquando Noe’ si mostra ebbro innanzi i figli. Il vino assume diversi significati, per il cristianesimo incarna il sangue del Redentore, per i non cristiani, come nel caso degli antichi greci, il vino è associato al mito di Dioniso, il quale lo avrebbe donato agli uomini ed insegnato loro a coltivare la vite. Il vino è legato al “simposio “, ossia ad un momento d’incontro teso alla discussione di avvenimenti politici, oppure allo scambio di opinioni più in generale. Non solo, il simposio assume anche una funzione ludica.
Oggi le cantine possono trovarsi anche all’interno di luoghi dove si possono gustare pietanze associate a vini di pregio, come nel caso del locale “in stile vintage” di Rocco Carrera a Policoro. Inusuale, per un ventiquattrenne, che vive in una società sempre più globalizzata e dominata da bevande gassose, nutrirsi della passione per il vino. 

 M.P.