Lettera aperta al Presidente Bardi
Egregio Presidente Bardi,
vorrei condividere con lei il contenuto di questa lettera , certa di trovare conforto e rassicurazione circa il futuro della nostra Basilicata.
Non nascondo che sono molto preoccupata: sono testimone delle innumerevoli difficoltà che i Comuni della nostra Regione, e le famiglie che in essi vivono , devono affrontare quotidianamente già in una condizione di “normalità”.
A ciò si aggiunge la bufera del COVID-19 che mette in evidenza tra l’altro le carenze del servizio sanitario regionale, sottovalutato da oltre dieci anni.
Questo giudizio nasce anche da esperienze personali nella cura ed assistenza di familiari oltre che dalla testimonianza di tante persone che registrano e segnalano continue carenze ed inadeguatezze del sistema sanitario regionale .
E’ prioritario intervenire su queste mancanze, che vedono le persone obbligate a ricorrere a visite private con costi altissimi, a causa dei lunghi tempi di attesa per visite di controllo per patologie già accertate, medici di base standardizzati spesso solo nelle prescrizioni, anziani soli impossibilitati a recarsi in ospedale senza alcuna minima assistenza.
Queste insufficienze esistevano e rischiano di permanere anche quando sarà finita questa emergenza, se non ci sarà un reale cambio di rotta .
Questo è il momento di svoltare con forza e determinazione, per dare certezze e risposte a quelle persone che oggi stanno nelle loro case rispettando le restrizioni per difendere la salute pubblica .
Bisognerebbe fare tesoro di questa enorme tragedia che ci ha investito per riscoprire i sani valori della nostra tradizione fondati sul rispetto della persona umana a partire da quelle che più vivono nei bisogni .
La tecnologia, il progresso, la conoscenza dovrebbero rappresentare gli strumenti della “crescita” e non ,com’è accaduto, uno strumento di “potere”.
Dobbiamo ripartire dagli ultimi, dalle persone senza lavoro, dai disabili che sono nelle case con i genitori magari anziani , senza un lavoro che possa aiutarli nell’inclusione.
Investire sulle infrastrutture, sui collegamenti utili per gli scambi commerciali e offrire un sostegno per una vita dignitosa, in attesa di un’occupazione.
Siamo stati tutti testimoni di scene tragiche e delle vittime che questa terribile pandemia ha mietuto :una intera generazione di nostri padri, in alcune aree del paese , è stata colpita senza neppure il conforto dei propri cari .
Siamo arrivati ad una condizione paradossale dove c’è l’abbattimento dei diritti fondamentali previsti dalla Costituzione, in particolare l’articolo 32, quale diritto alla salute. Nella nostra regione gli effetti della pandemia sono stati abbastanza contenuti, anche grazie al buon senso dei cittadini che hanno rispettato le norme emanate dai Governi nazionale e regionale .
Ora si deve pensare alla ripresa , alla riapertura delle attività commerciali che hanno subito notevoli perdite per la chiusura ed hanno avuto aiuti che non serviranno neanche a pagare le utenze e le spese fisse.
I liberi professionisti, gli agricoltori, gli operai, le estetiste, i parrucchieri, gli artigiani, gli operatori del turismo, bar, ristoranti ed altri, hanno bisogno di riaprire le attività dove hanno investito soldi e sacrifici personali per rimanere a galla nei momenti bui.
Le imprese hanno bisogno di liquidità, non di elemosina, per lavorare e non essere di peso a nessuno, ma lo Stato ha il dovere di metterle nella condizione di poterlo fare.
Ho pienamente fiducia nel suo operato Presidente e della sua Giunta , motivo per il quale ho voluto scriverLe questa lettera . La Basilicata e l’Italia sapranno rialzarsi se i governi nazionale e regionale sapranno sostenere questa volontà di riscatto che le assicuro e ‘ presente nel cuore delle imprese e delle famiglie .
Con affetto e stima Adduci Maria Anglona