Policoro. Mediterraneo No Triv su Pozzo Morano
Il Pozzo potrebbe danneggiare le coltivazioni adiacenti?
“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare “ questo il pensiero del più grande rappresentante della corrente artistica nota come “Pop Art “ Andy Warhol in merito la salvaguardia dell’ambiente.Mossi dallo stesso pensiero, seppur in contesti lontani, sono i rappresentanti dell’associazione Mediterraneo No Triv. Questi ultimi si occupano, da anni, di vigilare sullo stato di salute del nostro territorio.
“ Con nota formale del 16.12.2013 Mediterraneo No Triv inviava al Comune di Policoro invito ad applicare il principio di precauzione in merito all’istanza di ricerca di gas della Gas Plus presso Pozzo Morano-località agro di Policoro e a corredo dell’istanza produceva relazione del Geologo Vincenzo Laschera che evidenziava i potenziali pericoli derivanti dalla ricerca e dall’estrazione del Gas.Tuttavia, a fronte della richiesta dei cittadini il Comune di Policoro a tutt’oggi non ha inteso dare alcuna risposta utile.” Questo è quanto dichiarato dall’avv. Giovanna Bellizzi rappresentante di No Triv in merito la nota inviata all’ ex Sindaco della Città d’ Ercole Rocco Leone. La nota, dopo anni, non ha sortito risposte. L’avvocato continua dichiarando che “ La società petrolifera che ha i diritti sul Pozzo Morano intende cercare ed estrarre gas in Policoro in una zona a vocazione agricola e densamente abitata oltre ad essere confinante con il centro urbano e questo nonostante il fatto che l’estrazione del gas è molto pericolosa e fonte di probabile inquinamento per le falde acquifere.” I rappresentanti di No Triv, da tempo, chiedono al Comune di Policoro di “emettere un’ordinanza a tutela della salute e dell’ incolumità dei cittadini”, inoltre, chiedono al dott. Enrico Mascia, nuovo sindaco della città, un’ incontro urgente teso alla discussione del problema. Semplice allarmismo da parte degli ambientalisti oppure preoccupazioni fondate su analisi di carattere scientifico?
Il pozzo prende il nome dalla Masseria ove viene rinvenuto con scopo “ esplorativo”, con una profondità di 848 metri, ricade in località Bosco Pantano, luogo fortemente antropizzato. A tal proposito, le preoccupazioni in merito le attività estrattive dell’area da parte dell’avvocato Giovanna Bellizzi s’intensificano tanto da dichiarare che ” tutta la zona di Bosco del Pantano Soprano costituisce una fascia alluvionale continentale da parte del medesimo fiume e detta fascia, parte integrante dell’alveo attivo del fiume, è protetta e delimitata dalla zona centrale del fiume (in scorrimento idrico, dal rilevato della strada statale Sinnica). Dal punto di vista delle caratteristiche idrogeologiche, la zona fa parte del letto del fiume Sinni, subpianeggiante, tale che la quota del sito (sezione trasversale) trovasi allo stesso livello della quota del centro fiume, quindi, potenzialmente e facilmente soggetta ad eventuale inondazione da parte delle piene alluvionali.” L’ area si presenta a forte vocazione agricola e numerosi pozzi d’acqua non solo ad uso irriguo ma anche potabile. Se il pozzo continuasse, un giorno, ad estrarre gas potrebbe provocare davvero danni all’ambiente che lo circonda? L’area, secondo l’avvocato Bellizzi, è “a rischio idrogeologico per erosione e/o sovra alluvionamento da parte delle piene del fiume, inoltre, la zona valliva, ed in parte la stessa zona, è a rischio subsidenza come tutte le aree golenali”. Non solo, le perplessità della rappresentante di NonTriv, in merito l’ipotesi di inquinamento, continuano nel momento in cui dal pozzo “si estraggono anche morchie, oli, zolfo, acqua etc. ma in quantità ridotte e gas non produttivi, fanghi acquei, zolfi ed altri elementi che sono separati meccanicamente e re-iniettati ( o bruciati via fiaccola) in quei pozzi già sfruttati ed esausti. Sono cavità presenti nella zona del pozzo principale da sfruttare che sono riempite di tutto e di più. Ne consegue che la società che cerca gas preleva dal fondo del terreno “scarti diluiti” e li concentra e li re-inietta in sacche sotto forme concentrate. Poi aggiunge acqua calda in alta pressione per “pompare” nel sottosuolo in un pozzo ormai desueto”. La salvaguardia dell’ambiente, dell’acqua, è fondamentale per chi, come Mediterraneo No Triv, lotta, non solo a titolo personale, contro coloro i quali antepongono gli affari personali a quelli comuni.