POLICORO – SCANZANO PROMESSI SPOSI?
Comunità che si “fondono “ reale opportunità di crescita?
Dopo la fusione di due comuni calabresi anche la provincia di Taranto pensa di unirsi alla Basilicata, al via la raccolta firme per indire un referendum.
Comunità, apparentemente diverse, si fondono. La fusione tra più comuni, oppure, tra province site in regioni differenti, potrebbe apparire come una scelta alquanto azzardata, tanto da far pensare ad una perdita della propria identità culturale. La possibilità di scelta di fusione tra uno o più comuni è regolamentata dal Testo Unico degli Enti Locali, convalidato con decreto legislativo del 18 agosto 2000 n. 267. Perché molti comuni hanno deciso di fondersi? Tra i motivi principali si evidenziano quelli legati alla crisi economica che, da tempo, attanaglia il nostro “Bel paese “. A tal proposito, tra i benefici generati dalla fusione di due o più comuni emerge la possibilità di mettere in sinergia le risorse umane, finanziarie e strumentali, tale sinergia potrebbe garantire un’offerta di servizi ai cittadini in maniera continuativa nel caso di assenza o mobilità del personale degli enti. Si prospetta anche l’ipotesi di aumentare le risorse da dedicare ai cittadini ed alle imprese attraverso la partecipazione a bandi non solo Nazionali. Gli sportelli degli enti potrebbero garantire ai cittadini un’apertura, in termini di ore, maggiore. Per i comuni che decidono di “unirsi in matrimonio” il patto di stabilità viene meno con un esenzione temporanea, invece, c’è la possibilità di accedere ad incentivi statali e regionali tesi alla programmazione di nuove opere pubbliche oltre che alla manutenzione di strutture già esistenti. I vantaggi aumentano per ciò che concerne il trasporto pubblico intercomunale, lo sviluppo di un piano di marketing territoriale, non in ultimo, il peso “istituzionale – politico” che il nuovo comune potrebbe avere all’interno del contesto regionale di appartenenza. In cifre, la fusione tra comuni apporterebbe, in modo indicativo, un aumento di incentivi pari a nove milioni di euro in quindici anni, oltre che l’esenzione dal patto di stabilità per la durata di cinque anni. Di contro, come menzionato in precedenza, il timore in merito la fusione tra comuni si potrebbe tradurre con la perdita, presunta, dell’identità culturale. Ipotizziamo la fusione tra due comuni presenti nel metapontino come Policoro e Scanzano Jonico. Entrambi di distaccano dal Comune di Montalbano Jonico, il primo nel 1959, il secondo nel 1974. Distano pochi chilometri, separati dal fiume Agri, i due comuni hanno molti aspetti simili. Non esiste un dialetto, non esistono tradizioni forti popolari, ad accomunarli è la storia antica, ossia, le invasioni dei coloni greci che vi fortificarono degli abitati. Vero è che Policoro si presenta come un comune con maggiori servizi ma è pur vero che Scanzano Jonico potrebbe usufruire di tali servizi rafforzando i propri. La costa potrebbe unirsi dal punto di vista turistico, un po’ come accade in alcuni comuni emiliani, apportando un aumento anche in termini di strutture ricettive. Con l’apertura ed il potenziamento di alcune reti viarie, quali le complanari joniche, le due città potrebbero svilupparsi attraverso delle aree commerciali ed artigianali contigue, anche le opere di urbanizzazione ne trarrebbero vantaggio. In buona sostanza i vantaggi di una fusione supererebbero i blocchi meramente “campanilistici” prospettati da alcuni politici.
Il 31 marzo del 2018 sarà istituito il nuovo comune di Corigliano – Rossano in provincia di Cosenza. Dopo la vittoria del “Si”, seguito il referendum consultivo del 22 Ottobre 2017, saranno ben 74.848 gli abitanti del nuovo comune. Il progetto di legge n.488 pubblicato sul sito del Consiglio regionale Calabria parla chiaro in merito i vantaggi della fusione tra i due comuni [ … Le normative in vigore assegnano, infatti, ai Comuni un ruolo di protagonisti in materia di politiche e servizi sociali e spinge tali enti a ricercare soluzioni politico-amministrative in grado di assicurare l’erogazione di nuove e più efficienti prestazioni sociali].
A quanto pare la volontà di “fondersi “ non riguarderebbe solo i comuni ma anche alcune province come quella di Taranto, quest’ultima, attraverso il comitato promotore ‘Taranto Futura’, avrebbe espresso la volontà di unirsi alla Basilicata. Tra i vantaggi elencati dal comitato promotore si prospetterebbe l’ipotesi di creare nuovi corsi universitari lucani con sede a Taranto quali: Medicina, Ingegneria ambientale, delle Politiche agricole; non solo, anche la viabilità stradale, marittima e su binari ne gioverebbe. La fusione favorirebbe l’istituzione di una zona Zes, del Tribunale delle acque pubbliche, la riduzione anche per ciò che concerne il costo della benzina, l’istituzione di un parco della Magna Grecia, giusto per citare alcuni vantaggi. In conclusione, la fusione tra comuni potrebbe davvero favorire uno sviluppo del territorio in termini culturali ed economici, perché scartare a priori l’idea dell’unione tra Scanzano Jonico e Policoro? Con circa 24.000 abitanti il peso istituzionale potrebbe cambiare davvero.
Mary Padula