UFO IN BASILICATA. “STUDIOSI – SENTINELLE DEL METAPONTINO”
In Basilicata è presente il Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) che studia, in maniera scientifica, il fenomeno U.F.O. (Unidentified Flying Object – Oggetto volante non identificato). L’associazione privata e non a scopo di lucro opera sul territorio lucano attraverso il coordinatore regionale Giovanni Nicoletti e l’ing. Vincenzo Madio. Il C.U.N. si prefigge di divulgare in maniera obiettiva e scientifica i dati e le conoscenze acquisite in materia di U.F.O. organizzando convegni che vedono la presenza di studiosi non solo nazionali. All’interno del Direttivo Nazionale sono presenti numerosi studiosi di diversi settori, da quello informatico a quello astronomico, non mancano biologi, elettrotecnici, medici, fisici e fotografi, inoltre, professori universitari e sociologi quale il dott. Roberto Pinotti, quest’ultimo è un ufologo di fama mondiale. Anche il Metapontino ha una “sentinella in materia”, ossia, l’Ing. Vincenzo Madio, quest’ultimo, originario di Bernalda, ha accettato di essere intervistato e fornito, grazie al coordinatore regionale Nicoletti, alcuni dati utili in merito i così detti “fenomeni di avvistamento” in Basilicata.
Madio si laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, collabora con il C.U.N. dal 1998 e nel 2002 diventa socio, il suo approccio alla materia è di carattere prettamente scientifico, aconfessionale, ci racconta che sin da piccolo ha tentato di fornire una spiegazione “meramente empirica” a tutti gli accadimenti che, verosimilmente, si palesavano come “inspiegabili”. La passione per gli studi ufologici nasce sin da piccolo nel momento in cui cerca di capire “cosa si cela” dietro alcune scene dei film che presentano numerosi “effetti speciali”. Ma siamo davvero soli nell’universo? Madio risponde così “L’universo è molto vasto, la storia ha dei buchi inspiegabili, personalmente tengo sempre a mente l’equazione di Drake, formulata nel 1961 dallo scienziato Frank Drake, in buona sostanza l’astrofisico utilizza calcoli matematici per stimare quante civiltà extraterrestri possano esistere e, verosimilmente, comunicare con la nostra galassia. Ricevo segnalazioni da parte di cittadini avulsi dal mondo Ufologico, ovviamente vengono vagliate accuratamente perchè il C.U.N. registra solo alcuni casi, abbiamo un database nazionale con tabelle che riportano analisi tipologiche sulla natura degli avvistamenti”. Sono stati chiesti degli esempi, senza violare la privacy di chi segnala gli avvistamenti perchè, molti di loro, risultano esseri spaventati da quanto gli è accaduto, confusi, nonostante siano persone appartenenti ad una fascia di popolazione “poco influenzabile”. Chiedo lumi in merito i casi in provincia di Matera e nello specifico nel Metapontino. Andiamo a ritroso negli anni, dai dati forniti dal C.U.N. si evince che la prima segnalazione risale alla primavera del 1964, alle ore 22:00, a Matera, si tratterebbe di un avvistamento meglio definito ad “Alta Quota – AQ”, ossia, Ufo a quota superiore a 150 metri, caso analogo nel 1974, il 18 dicembre alle ore 18:00 a Bernalda, che si ripete nel 1978, con persone diverse, nello stesso comune e non solo, in orari diversi ad Altamura, Termoli e S. Lucia del Melo (Me); il 20 dicembre dello stesso anno un nuovo avvistamento, sempre ad alta quota, si manifesta a Pisticci. La storia cambia in altre località, come nel luglio/agosto del 1981 a Craco, tra le ore 21:00 e 22:00 con un avvistamento di un’entità, classificata con la dicitura EN. A Scanzano Jonico, nel settembre del 2001, viene avvistato un U.F.O. a bassa quota (BQ), come nel settembre del 2003 a Bernalda, accompagnato da una luce anomala, ancora, avvistamenti a Rotondella, domenica 1 gennaio 2006, Policoro (mercoledi 23/03/2011), Montalbano Jonico (04/10/2012), ancora Policoro il 18 luglio del 2018. Questi sono solo alcuni esempi. A proposito di Craco, si legge in un articolo pubblicato sul sito del C.U.N. a cura di Mauro Panzera e Giovanni Nicoletti “I fatti si sono svolti nel modo seguente. A seguito della segnalazione di un testimone al Servizio Ufoline del CUN, il 29 settembre 2019 gli inquirenti Giovanni Nicoletti (Coordinatore Regionale del CUN Basilicata) e Mauro Panzera (Coordinatore Regionale del CUN Puglia) hanno incontrato a Matera il testimone, il quale ha raccontato loro una storia davvero singolare verificatasi a Craco Nuova nel 1981 (o meno probabilmente nel 1982). Stiamo parlando di una località davvero famosa perché pochi anni prima aveva subito un processo di evacuazione forzata della popolazione tanto da essere divenuta una “ghost-town” italiana. Il testimone, un ragazzino, era salito su una collinetta per osservare meglio una festa politica che si svolgeva in paese. Ad un certo punto, ha osservato una figura umana alta più di due metri di colore nero o scuro, di aspetto molto magro e longilineo : la creatura, oltre a presentare due braccia più lunghe del solito ed un collo allungato, non poggiava i piedi per terra, “fluttuando” in aria. Singolare è anche la circostanza che l’essere, pur dirigendosi verso il ragazzo (che indietreggiava), non riuscisse a coprire una distanza di appena una ventina di metri, muovendosi presumibilmente con estrema lentezza. Si ritiene che potrebbe essersi verificato il “Fattore Oz” (già studiato da alcuni ricercatori come l’italiana Enrica Perucchietti), ovvero una dissociazione del testimone rispetto al contesto spazio-temporale, verificatasi a volte in presenza di UFO ovvero di creature soprannaturali.”
PANZERA MAURO
“I dischi volanti? La gente ha indiscutibilmente visto qualcosa”, su quest’ultima riflessione di Albert Einstein, il Centro Ufologico Italiano, con sede anche in Basilicata, opera quotidianamente con l’intento di fare chiarezza sull’argomento che, sin dall’epoca classica, ha affascinato l’uomo.