UN AMORE MALATO UCCIDE
Conseguenze psicologiche nella vittima di abusi
“…Figlio di Eagro e della musa Calliope, Orfeo col suono della sua cetra incanta perfino le belve: lupi, cinghiali, orsi, anche i leoni lo seguono affascinati dalla sua musica. Tornato dalla difficile spedizione degli Argonauti, dove è riuscito ad aiutare i compagni con la sua arte, sposa Euridice. Il pastore Aristeo, che era da tempo innamorato di Euridice, il giorno stesso delle nozze andò a cercarla per rapirla. Appena lo vide, la fanciulla capì le sue intenzioni e si mise a correre, spaventata, attraverso il bosco. Così non vide una vipera nascosta nell’erba e fu morsa. Quando Orfeo la raggiunse, la bella Euridice era già scesa nel regno dei morti. .” “…Ade acconsentì, ad un patto: “Euridice ti seguirà, ma tu non voltarti a guardarla finché non sarete fuori di qui”. Felice, Orfeo s’incamminò verso l’uscita…” “… L’uscita era ormai vicina, si vedeva il tenue bagliore del sole, là fuori, e Orfeo temeva di essere solo, a camminare verso la luce. E se Euridice fosse rimasta indietro? Se avesse perso la strada? Orfeo si girò di scatto…e vide l’ombra della sua sposa allontanarsi con un gesto disperato d’addio: il patto era stato infranto…” ( tratto da “I miti greci” di Robert Graves , Ed. Penguin books, 1955).
Quali sono i rischi in una coppia che non fonda la propria unione sulla fiducia reciproca? Cosa significa, per uno dei due, proteggere a dismisura l’altro? E quando ci si costruisce l’alibi di difendere il proprio partner costruendo per lui/lei una sfera di cristallo , per difenderlo dal mondo esterno… cosa è già scattato nella mente umana del coniuge geloso? Sono sempre più diffuse le storie di drammi di coppia, sta crescendo esponenzialmente il numero di donne maltrattate dal proprio partner o, addirittura, uccise. Cosa ce ne facciamo dei casi di cronaca? Prima di tutto dobbiamo fare in modo di non diventare uno di essi. Le storie delle donne di cui io posso fare testimonianza come psicologa, mi dicono che dietro il “coraggio” di stare dentro un rapporto malato, fatto di ingiurie, maltrattamenti, denigrazioni, violenze fisiche e/o psicologiche, c’è la paura di non riuscire a tirarsene fuori! Quando riescono a trovare ancora quel briciolo di autostima e di amore per sé, si rivolgono finalmente ad un esperto e da quel momento nessunadonna è lasciata sola. Ed è proprio con l’affidarsi all’altro, dopo che la fiducia nelle relazioni è stata notevolmente compromessa da un dramma durato anni, che ci si rende conto che quella tragedia poteva finire molto tempo prima. L’amore malato di Aristeo e la paura di Orfeo hanno ucciso la povera Euridice: ma nessun uomo e nessuna donna devono essere condannati ad un amore infelice come Orfeo ed Euridice. Le conseguenze ai maltrattamenti fisici e psicologici sono devastanti e traumatiche : la vittima è esposta più facilmente a condizioni di malattia, ad una particolare condizione di fragilità interna, la donna, inoltre, ha difficoltà ad occuparsi di sé. Su un piano clinico, la vittima di violenze psicologiche e fisiche, sviluppa disturbi d’ansia, a volte associati a fobie; talvolta possono sorgere perfino sintomi ossessivo-compulsivi: quali un controllo ossessivo delle proprie azioni, somatizzazioni, nervosismo, attacchi d’ira o crisi di pianto, palpitazioni, percezioni di inutilità, sensazione di solitudine, mancanza di interessi. Desidero chiarire , infine, un concetto fondamentale : la persona che subisce maltrattamenti è la vittima, non ha responsabilità, non si è causata quella condizione di violenza, non l’ha meritata . Il responsabile di questa tragica storia è e sarà sempre la persona che ha gravi problemi con la propria violenza. Denunciare la persona maltrattante significa aiutare in primis se stessi, ma anche l’altro. Chi denuncia non verrà mai lasciato solo: la famiglia, le forze dell’ordine e gli esperti non abbandoneranno la vittima, e quest’ultima troverà così, finalmente, la forza di uscire da una situazione di abuso.
Mariangela Guerra