VITANGELO SCHIAVONE, PITTORE MATERICO.
Da Vincent Van Gogh a Frida Kahlo, gli artisti autodidatti non sono mai mancati nel corso dei secoli.
Ma come si diventa pittori senza aver studiato? Ci risponde il perito ed esperta d’arte Maria De Lorenzo di Policoro.
“L’arte è un talento innato in alcune persone, come per Vitangelo Schiavone, pittore originario di Scanzano Jonico. Da bambino non vi erano, per la sua famiglia, le possibilità di acquistare per lui pennelli professionali, cimentandosi così nell’uso degli stuzzicadenti come mezzo creatore.”
Ci parli del suo stile.
“La sua è una pittura materica, grumosa, tattile. Una pittura tridimensionale tanto la resa cromatica è visibile all’occhio nudo. La pennellata è dunque densa e corposa, ruvida e morbida nella creazione dei soggetti”.
Cosa si intende per “pittura materica”?
“Il colore viene steso in maniera grossolana, nel caso di Schiavone usa l’olio. La tecnica materica si è utilizzata ai principi del 1900, basti pensare a Burri o Tapies, per fare qualche esempio”.
Cosa rappresenta nelle sue opere Schiavone?
“Il pittore dipinge scene di vita contadina, paesaggi quotidiani e rustici scorci di un mondo semplice e ricco di valori antichi e veri. Le nature morte da lui rappresentante sembrano quasi dar vita a delle pitto-sculture grazie alla palpabilità il pigmento pittorico. Autore quindi di un mondo passato, Schiavone fa della sua arte il mezzo visivo di un nostalgico e malinconico ritorno al passato”.
Schiavone è un operaio edile in pensione, sposato con due figlie e due nipoti. Ha condotto l’intera sua esistenza all’insegna del duro lavoro. Attualmente le sue opere sono state quotate attraverso un coefficiente artistico, nel corso degli anni ha sempre dipinto, ovunque, perfino sulle pareti di diverse abitazioni.
“Ogni artista intinge il pennello nella propria anima e dipinge la sua stessa natura nei suoi quadri.” Henry Ward Beecher